Far dialogare passato e presente in un spazio abitativo pubblico o professionale, è possibile, soprattutto quando l’elemento storico ha qualcosa da dire o fa parte della stessa identità del contesto su cui si interviene. E allora, perché mai coprire le tracce della storia? Diamo loro nuova vita e nuovo respiro, ma nel presente.

La storia si racconta

Cosi è anche per un locale pubblico nel centro di Racconigi. La grande sfida qui era valorizzare uno spazio con un passato importante (l’edificio è l’antica dimora dei Savoia-Acaja), ma apportando il giusto contributo di modernità. Lungo il soffitto a cassettoni, come lungo il pavimento, si snoda l’affresco che ci narra la battaglia di Lepanto del 1571, quasi una striscia d’altri tempi. È evidente che le decorazioni ci costringono ad alzare il naso all’insù… Ma come poter allestire il resto della sala senza intaccarne la bellezza? Ecco come ci ha pensato il team di Martina Design

Le decorazioni sul soffitto e lungo il perimetro superiore sono protagoniste assolute dello spazio.

1- Focalizzare l’attenzione sull’opera d’arte

In questo caso né arredi né finiture potevano mettersi in competizione con tanta bellezza, pertanto si è scelto di utilizzare l’écru come caldo tono dominante, per creare un effetto cornice alla vera e propria opera d’arte: sulle pareti, per i rivestimenti in pelle delle sedie, per il mobile di servizio centrale e per lo stesso pavimento in gres effetto graniglia.
Il tutto senza coprire l’esistente ma esaltandolo con linee pulite.

Il calore dei toni écru è un tocco di stile che non sovrasta ma esalta la bellezza dell’affresco.

2 – Trasformare un lato negativo in positivo

Le due travi in legno centrali, da fastidiosi elementi di ingombro, diventano una sorta di intelaiatura del mobile centrale: il deus ex machina della sala. Non il primo attore ma sicuramente l’antagonista, che coniuga funzionalità ed estetica. Dalle linee leggere, non è fisso, ma su ruote, pertanto non va imporsi in modo assoluto nello spazio. Un elemento di grande leggerezza, per non parlare della sua funzione nell’illuminazione, ma non anticipiamo…

Il mobile centrale è racchiuso tra le due travi di sostegno che diventano cornice.

3 – Illuminare i punti giusti

L’illuminazione, appunto, qui non è casuale. Immancabilmente punta verso l’alto e in questo modo si ottiene un duplice risultato: dare risalto al “pezzo forte” ma anche ovattare l’effetto luminoso sui tavoli per dare senso di intimità. E per non rischiare di trascurare la zona centrale, ci pensa l’arredo di servizio, che diventa una vera e propria fonte di luce diffusa.

L’arredo di servizio funge anche da punto di illuminazione diffusa.

4 – Modulare antico e moderno

Infine, l’armonizzazione tra dettagli antichi e moderni: in alto la storia, in basso il presente, con il gres effetto graniglia per ricordarci che quei tempi sono passati e siamo qui, oggi, con i piedi per terra, per sognare e goderne.

Antico e moderno dialogano “da posizioni differenti”: in alto le decorazioni, in basso il pavimento effetto graniglia.

Non dimentichiamoci che il passato lascia sempre dei segni. A volte, questi sono troppo danneggiati o non abbastanza significativi per dar loro spazio, ma quando hanno molto da raccontare, occorre lasciarli narrare e metterli al centro, come le volte di una cucina che un tempo era una stalla, oppure la trave portante di un sottotetto
Non avremo bisogno di aggiungere molto, solo il giusto contorno che accompagni la storia.