LIBERA LOGICA DELL'IMMAGINARIO - Martina Design

LIBERA LOGICA DELL’IMMAGINARIO

La casa dei sogni è evoluzione degli spazi, senza limiti

Un attico con vista sulla Bisalta diventa un luogo senza muri, dove lo sguardo e la mente si aprono a nuovi orizzonti. No alle barriere, sì alla luce e alla libera espressione della trasformazione strutturale, tutta giocata su tre elementi archetipi: ferro, vetro, legno.

Il risultato finale, frutto della collaborazione con lo Studio Dario Castellino, ha origine dall’evoluzione del concetto di open space, dove l’infilata delle grandi vetrate verso l’esterno, leggera e diafana, esalta l’area centrale, vero fulcro del progetto: la zona notte, separata da quella giorno da armadi bifacciali con ante passanti, e il soppalco in vetro e travi in ferro. In un costante contrasto cromatico tra chiari e scuri, il nero della struttura metallica costruisce trame lineari ma insolite sullo sfondo bianco delle pareti e la scelta cromatica degli arredi non fa che seguire tale filo conduttore.

La sintesi razionale del progetto è portata agli estremi nella pulizia delle forme e nella rigida alternanza di ferro, legno e vetro, tuttavia la totale assenza di barriere ci racconta di uno spazio creativo e non convenzionale.

Ma se l’effetto optical e il razionalismo geometrico – rafforzato dai pilastri in cemento grezzo – parlano alla logica, la leggerezza del vetro sul soppalco e l’avvolgenza del pavimento in rovere comunicano con l’anima raccontando di calore domestico. Per questo la cucina, concepita come spazio di socialità e convivialità, è l’altra grande protagonista di casa. Collegata agli armadi che dividono gli ambienti, a sottolineare il senso di continuità, trova completamento nel tavolo di dimensioni straordinarie in listelli di rovere spazzolato nero, disegnato su misura per l’accoglienza.

Un attico con vista sulla Bisalta diventa un luogo senza muri, dove lo sguardo e la mente si aprono a nuovi orizzonti. No alle barriere, sì alla luce e alla libera espressione della trasformazione strutturale, tutta giocata su tre elementi archetipi: ferro, vetro, legno.

Il risultato finale, frutto della collaborazione con lo Studio Dario Castellino, ha origine dall’evoluzione del concetto di open space, dove l’infilata delle grandi vetrate verso l’esterno, leggera e diafana, esalta l’area centrale, vero fulcro del progetto: la zona notte, separata da quella giorno da armadi bifacciali con ante passanti, e il soppalco in vetro e travi in ferro. In un costante contrasto cromatico tra chiari e scuri, il nero della struttura metallica costruisce trame lineari ma insolite sullo sfondo bianco delle pareti e la scelta cromatica degli arredi non fa che seguire tale filo conduttore.

Ma se l’effetto optical e il razionalismo geometrico – rafforzato dai pilastri in cemento grezzo – parlano alla logica, la leggerezza del vetro sul soppalco e l’avvolgenza del pavimento in rovere comunicano con l’anima raccontando di calore domestico. Per questo la cucina, concepita come spazio di socialità e convivialità, è l’altra grande protagonista di casa. Collegata agli armadi che dividono gli ambienti, a sottolineare il senso di continuità, trova completamento nel tavolo di dimensioni straordinarie in listelli di rovere spazzolato nero, disegnato su misura per l’accoglienza.