Un’antica casa signorile sulla collina saluzzese: i presupposti per un progetto di ristrutturazione affascinante e complesso che andava affrontato sia sull’aspetto strutturale vero e proprio, per il leggero dislivello, sia su quello dell’interior design, che doveva integrare spazi grandi, d’epoca e non omogenei.
La struttura “a due fronti” poneva subito la questione della luminosità: sul versante dell’entrata, finestre e porte d’epoca filtrano la luce con una certa parsimonia, mentre su quello del cortile interno gli ambienti non conoscono punti in ombra. Salone e cucina, tuttavia, hanno a loro vantaggio alte volte a crociera che rafforzano il carattere austero, ricercato ma anche robusto della zona giorno. Caratteri dunque che andavano armonizzati attraverso un codice unico e rigoroso.
Le linee della cucina, severe e minimali – accompagnate a tonalità piene come l’ardesia, finiture lucide in evidenza e materiali solidi come la lavagna – si ritrovano infatti negli arredi stessi del salone.
Nella zona giorno, cucina, sala da pranzo e salone sono perfettamente integrate tra loro grazie alle linee solide e rigorose. Nel salone, in particolare, l’elemento ligneo rafforza la sensazione di austera sostanza, insieme alle volte a crociera che concedono ampio margine al lampadario centrale.
Ma in questo caso il design razionale lascia maggiore spazio al calore del legno riprendendo le nuance avvolgenti del parquet, in una elegante rincorsa alla perfezione delle forme. In effetti, il disegno geometrico del pavimento d’epoca parla lo stesso linguaggio logico di tavolo, divano, libreria e secretaire, reinterpretando in senso contemporaneo le losanghe barocche dei chiusi.
Imponenti e di grande impatto scenico sono i lampadari di cucina, sala da pranzo e salone. Le tre variazioni sul tema della rotondità, perfettamente integrate ognuna nel proprio ambiente, diventano punti focali concentrando l’attenzione sull’eleganza dei soffitti a volta, e ricordando di nuovo che il passato qui ha lasciato un segno autorevole.
Nella zona notte, in particolare nella camera dei ragazzi, la luce si libera di ogni vincolo e invade gli spazi. Qui si cambia registro: ad arredare sono gli stessi soffitti a cassettoni e i finestroni centinati con il loro spettacolo su cortile e collina, ma non manca un pizzico di ironia e di gioco. Se è vero, infatti, che lo sviluppo sulla lunghezza, la presenza dei tre letti, il bianco imperante e i dettagli vintage in ferro battuto possono vagamente alludere alle grandi camerate degli ospedali di un tempo, il calore e il pregio di soffitto, parquet e altri dettagli ci svelano che era un simpatico inganno: scherzoso ma sempre di classe.
La stanza dei ragazzi, sul fronte interno della villa, gode di grande luminosità, incoraggiata dalle ampie finestre sul cortile. I tre letti, disposti al centro, corrispondono alle rispettive vetrate e scrivanie, ottimizzando al massimo spazi e funzionalità.
Un’antica casa signorile sulla collina saluzzese: i presupposti per un progetto di ristrutturazione affascinante e complesso che andava affrontato sia sull’aspetto strutturale vero e proprio, per il leggero dislivello, sia su quello dell’interior design, che doveva integrare spazi grandi, d’epoca e non omogenei.
La struttura “a due fronti” poneva subito la questione della luminosità: sul versante dell’entrata, finestre e porte d’epoca filtrano la luce con una certa parsimonia, mentre su quello del cortile interno gli ambienti non conoscono punti in ombra. Salone e cucina, tuttavia, hanno a loro vantaggio alte volte a crociera che rafforzano il carattere austero, ricercato ma anche robusto della zona giorno. Caratteri dunque che andavano armonizzati attraverso un codice unico e rigoroso.
Nella zona giorno, cucina, sala da pranzo e salone sono perfettamente integrate tra loro grazie alle linee solide e rigorose. Nel salone, in particolare, l’elemento ligneo rafforza la sensazione di austera sostanza, insieme alle volte a crociera che concedono ampio margine al lampadario centrale.
Le linee della cucina, severe e minimali – accompagnate a tonalità piene come l’ardesia, finiture lucide in evidenza e materiali solidi come la lavagna – si ritrovano infatti negli arredi stessi del salone. Ma in questo caso il design razionale lascia maggiore spazio al calore del legno riprendendo le nuance avvolgenti del parquet, in una elegante rincorsa alla perfezione delle forme. In effetti, il disegno geometrico del pavimento d’epoca parla lo stesso linguaggio logico di tavolo, divano, libreria e secretaire, reinterpretando in senso contemporaneo le losanghe barocche dei chiusi.
Imponenti e di grande impatto scenico sono i lampadari di cucina, sala da pranzo e salone. Le tre variazioni sul tema della rotondità, perfettamente integrate ognuna nel proprio ambiente, diventano punti focali concentrando l’attenzione sull’eleganza dei soffitti a volta, e ricordando di nuovo che il passato qui ha lasciato un segno autorevole.
Nella zona notte, in particolare nella camera dei ragazzi, la luce si libera di ogni vincolo e invade gli spazi. Qui si cambia registro: ad arredare sono gli stessi soffitti a cassettoni e i finestroni centinati con il loro spettacolo su cortile e collina, ma non manca un pizzico di ironia e di gioco. Se è vero, infatti, che lo sviluppo sulla lunghezza, la presenza dei tre letti, il bianco imperante e i dettagli vintage in ferro battuto possono vagamente alludere alle grandi camerate degli ospedali di un tempo, il calore e il pregio di soffitto, parquet e altri dettagli ci svelano che era un simpatico inganno: scherzoso ma sempre di classe.
La stanza dei ragazzi, sul fronte interno della villa, gode di grande luminosità, incoraggiata dalle ampie finestre sul cortile. I tre letti, disposti al centro, corrispondono alle rispettive vetrate e scrivanie, ottimizzando al massimo spazi e funzionalità.