MONDRIAN DOCET - Martina Design

 MONDRIAN DOCET

Geometria e plasticità: le regole del colore

Una residenza del primo Novecento in stile Liberty diventa sede di uffici aziendali. In questo caso, si ponevano tutte le questioni legate al restyling di un palazzo storico, vale a dire la massima valorizzazione dell’esistente attraverso un’interpretazione organica ed efficace.

Organicità, coerenza e doveroso rispetto per la vita passata dell’edificio sono le parole d’ordine che si leggono tra le righe appena superata la soglia. La distribuzione tradizionale degli spazi su due piani e lo stretto ma elegante disimpegno imponevano di adottare, per tutte le pareti e gli infissi interni, gli stessi toni signorili, austeri ma morbidi del marmo all’ingresso. L’idea era quella di creare, insieme al parquet chiaro degli uffici, un effetto uniforme, ovattato, modulato sul ton sur ton: il tessuto su cui innestare punti cromatici che aprono il varco al contemporaneo.

L’intervento all’interno di un palazzo in stile Liberty richiedeva di dare il massimo risalto alla struttura esistente, ma cercando di adottare un’interpretazione efficace nel restyling. Per questo il design ha mantenuto le caratteristiche originarie del disimpegno all’ingresso, armonizzando tuttavia le tonalità delle pareti e l’illuminazione.

I soffitti alti rendevano indispensabile l’insonorizzazione con tendaggi idonei e un sistema di pannelli acustici che si declinano cromaticamente nei diversi ambienti, a definire la cifra interpretativa. I colori pieni del rosso, del giallo e del verde della frutta coltivata i piedi del Monviso trovano eco nelle sedie e negli arredi da ufficio: elementi di rottura, di luce, che comunicano la dinamicità e lo stesso core business dell’azienda che qui ha sede. Eppure l’effetto generale, grazie anche all’essenzialità delle forme geometriche, resta quello dell’ordine e dell’ortogonalità dei colori primari quasi come in una tela di Piet Mondrian. La plasticità del colore non cede a divagazioni, né a sfumature né a derive figurative ed è quasi il secondo manifesto aziendale: gli obiettivi sono chiari e la strada ben definita.

Veri camei restano la sala riunioni, con tavolo di 6 metri in massello di rovere dogato e zona multimediale a muro abbinata, e la sala conferenze dotata di schermo di grandi dimensioni e adeguati dispositivi tecnologici. Nella prima, il lungo tavolo scuro si impone con le proprie linee compatte; nella seconda, colpisce come le strutture metalliche delle sedie creino una trama luminosa e fitta che richiama quella sul soffitto, tracciata a sua volta dalle lampade a sospensione a sfera.
Proprio i punti luce sono l’altro sottile e raffinato filo conduttore tra tutti gli ambienti. Dagli eleganti lampadari cluster all’ingresso e nel disimpegno superiore, alle lampade moderne e minimal nei singoli uffici, sono l’unica concessione alla rotondità e alle forme morbide.

All’organicità della tela di fondo costituita da pareti e infissi, ovattata e diafana, si contrappongono la plasticità formale e la definizione cromatica di arredi e pannelli acustici: messaggio stilistico che comunica la mission dell’azienda, attiva nel commercio della frutta.

Una residenza del primo Novecento in stile Liberty diventa sede di uffici aziendali. In questo caso, si ponevano tutte le questioni legate al restyling di un palazzo storico, vale a dire la massima valorizzazione dell’esistente attraverso un’interpretazione organica ed efficace.

Organicità, coerenza e doveroso rispetto per la vita passata dell’edificio sono le parole d’ordine che si leggono tra le righe appena superata la soglia. La distribuzione tradizionale degli spazi su due piani e lo stretto ma elegante disimpegno imponevano di adottare, per tutte le pareti e gli infissi interni, gli stessi toni signorili, austeri ma morbidi del marmo all’ingresso. L’idea era quella di creare, insieme al parquet chiaro degli uffici, un effetto uniforme, ovattato, modulato sul ton sur ton: il tessuto su cui innestare punti cromatici che aprono il varco al contemporaneo.

I soffitti alti rendevano indispensabile l’insonorizzazione con tendaggi idonei e un sistema di pannelli acustici che si declinano cromaticamente nei diversi ambienti, a definire la cifra interpretativa. I colori pieni del rosso, del giallo e del verde della frutta coltivata i piedi del Monviso trovano eco nelle sedie e negli arredi da ufficio: elementi di rottura, di luce, che comunicano la dinamicità e lo stesso core business dell’azienda che qui ha sede. Eppure l’effetto generale, grazie anche all’essenzialità delle forme geometriche, resta quello dell’ordine e dell’ortogonalità dei colori primari quasi come in una tela di Piet Mondrian. La plasticità del colore non cede a divagazioni, né a sfumature né a derive figurative ed è quasi il secondo manifesto aziendale: gli obiettivi sono

L’intervento all’interno di un palazzo in stile Liberty richiedeva di dare il massimo risalto alla struttura esistente, ma cercando di adottare un’interpretazione efficace nel restyling. Per questo il design ha mantenuto le caratteristiche originarie del disimpegno all’ingresso, armonizzando tuttavia le tonalità delle pareti e l’illuminazione.

Veri camei restano la sala riunioni, con tavolo di 6 metri in massello di rovere dogato e zona multimediale a muro abbinata, e la sala conferenze dotata di schermo di grandi dimensioni e adeguati dispositivi tecnologici. Nella prima, il lungo tavolo scuro si impone con le proprie linee compatte; nella seconda, colpisce come le strutture metalliche delle sedie creino una trama luminosa e fitta che richiama quella sul soffitto, tracciata a sua volta dalle lampade a sospensione a sfera.
Proprio i punti luce sono l’altro sottile e raffinato filo conduttore tra tutti gli ambienti. Dagli eleganti lampadari cluster all’ingresso e nel disimpegno superiore, alle lampade moderne e minimal nei singoli uffici, sono l’unica concessione alla rotondità e alle forme morbide.

Veri camei restano la sala riunioni, con tavolo di 6 metri in massello di rovere dogato e zona multimediale a muro abbinata, e la sala conferenze dotata di schermo di grandi dimensioni e adeguati dispositivi tecnologici. Nella prima, il lungo tavolo scuro si impone con le proprie linee compatte; nella seconda, colpisce come le strutture metalliche delle sedie creino una trama luminosa e fitta che richiama quella sul soffitto, tracciata a sua volta dalle lampade a sospensione a sfera.
Proprio i punti luce sono l’altro sottile e raffinato filo conduttore tra tutti gli ambienti. Dagli eleganti lampadari cluster all’ingresso e nel disimpegno superiore, alle lampade moderne e minimal nei singoli uffici, sono l’unica concessione alla rotondità e alle forme morbide.

All’organicità della tela di fondo costituita da pareti e infissi, ovattata e diafana, si contrappongono la plasticità formale e la definizione cromatica di arredi e pannelli acustici: messaggio stilistico che comunica la mission dell’azienda, attiva nel commercio della frutta.