

La situazione di partenza, una palazzina degli anni ’50 su due piani sita sulla collina braidese della Zizzola, richiedeva uno sforzo importante sia dal punto di vista strutturale che nella ridistribuzione degli spazi. Tuttavia, la posizione panoramica non lasciava dubbi sulla riuscita del progetto.
Valorizzazione della vista panoramica, massima funzionalità, minimalismo del design erano gli obiettivi da perseguire secondo il desiderio dei committenti. Di conseguenza la zona giorno, fulcro della quotidianità, è anche al centro del concept progettuale. Il tavolo da pranzo e l’isola centrale della cucina, spazi che catalizzano la vita domestica, dominano quindi la scena, godendosi tutto lo spettacolo delle tre ampie vetrate affacciate su Bra.
Minimal non significa affatto “senz’anima” e nemmeno “poco funzionale”. Il concetto stesso di minimal identifica uno stile di vita che al contrario sintetizza stile e fruibilità: come in questo caso, dove ogni spazio, pur nella sua essenzialità, propone spunti creativi, come i pilastri in cemento grezzo e la parete di mattoni dipinti.
La luce, altro grande elemento d’arredo, sottolinea il contrasto optical tra bianco e nero che viene declinato in ogni ordine e grado. La cucina, ad esempio, inserita in una nicchia con colonne a filo del muro, è un fulgido e statuario contrappunto al tavolo nero appoggiato su lucide e massicce gambe in ceramica, e alle tre (come le vetrate) lampade in rame a affetto cortenopacizzante – primo indizio di quelle contaminazioni industrial che troveremo anche altrove. Ma il nero torna anche nella pannellatura scorrevole in vetro scuro che nasconde la dispensa: perfetto contraltare alla cucina sulla parete opposta.


Nella zona living, a separare il vano scale, la parete a mattoni verniciati di bianco e i pilastri in cemento grezzo integrano la narrazione industrial, a ricordare l’importanza della praticità. Ma lo sfondo cela un piccolo segreto: una stanza nascosta da un’altra pannellatura a vetri, identica alla “custode di dispensa” e dal gusto orientaleggiante. Pare quasi un corpo estraneo ma è l’angolo creativo e giocoso, che la padrona di casa ha voluto riservare per sé. Qui le regole di casa non valgono: il minimalismo cede il passo al colore e la tappezzeria, insieme a dettagli come la poltrona sospesa in vimini verniciato, ci portano per un attimo indietro di qualche decennio, agli anni ’70.
Brillante e organico risulta il design della scala in resina e legno con sottile corrimano in ferro sottoilluminato. Come una freccia che indica la direzione, il corrimano rompe le tela candida della parete, così come, al piano superiore, i cavi neri delle luci tracciano un disegno sui soffitti bianchi, mentre la ringhiera nera verticale completa l’alternanza optical. Nella zona notte, il concetto del design al servizio della quotidianità torna con evidenza nella scelta di dedicare ampio spazio alla lavanderia, estremamente razionale nella sua funzionalità ed equipaggiata di ogni dotazione necessaria.
La zona notte rispecchia una visione orientata alla massima fruibilità degli ambienti, al piacere di vivere la casa non solo nei suoi aspetti estetici ma anche nella sua funzionalità. Per questo era importante dedicare particolare attenzione alle zone di servizio come la lavanderia, razionale ed efficiente.
La situazione di partenza, una palazzina degli anni ’50 su due piani sita sulla collina braidese della Zizzola, richiedeva uno sforzo importante sia dal punto di vista strutturale che nella ridistribuzione degli spazi. Tuttavia, la posizione panoramica non lasciava dubbi sulla riuscita del progetto.
Valorizzazione della vista panoramica, massima funzionalità, minimalismo del design erano gli obiettivi da perseguire secondo il desiderio dei committenti. Di conseguenza la zona giorno, fulcro della quotidianità, è anche al centro del concept progettuale. Il tavolo da pranzo e l’isola centrale della cucina, spazi che catalizzano la vita domestica, dominano quindi la scena, godendosi tutto lo spettacolo delle tre ampie vetrate affacciate su Bra.

Minimal non significa affatto “senz’anima” e nemmeno “poco funzionale”. Il concetto stesso di minimal identifica uno stile di vita che al contrario sintetizza stile e fruibilità: come in questo caso, dove ogni spazio, pur nella sua essenzialità, propone spunti creativi, come i pilastri in cemento grezzo e la parete di mattoni dipinti.

La luce, altro grande elemento d’arredo, sottolinea il contrasto optical tra bianco e nero che viene declinato in ogni ordine e grado. La cucina, ad esempio, inserita in una nicchia con colonne a filo del muro, è un fulgido e statuario contrappunto al tavolo nero appoggiato su lucide e massicce gambe in ceramica, e alle tre (come le vetrate) lampade in rame a affetto cortenopacizzante – primo indizio di quelle contaminazioni industrial che troveremo anche altrove. Ma il nero torna anche nella pannellatura scorrevole in vetro scuro che nasconde la dispensa: perfetto contraltare alla cucina sulla parete opposta.
Nella zona living, a separare il vano scale, la parete a mattoni verniciati di bianco e i pilastri in cemento grezzo integrano la narrazione industrial, a ricordare l’importanza della praticità. Ma lo sfondo cela un piccolo segreto: una stanza nascosta da un’altra pannellatura a vetri, identica alla “custode di dispensa” e dal gusto orientaleggiante. Pare quasi un corpo estraneo ma è l’angolo creativo e giocoso, che la padrona di casa ha voluto riservare per sé. Qui le regole di casa non valgono: il minimalismo cede il passo al colore e la tappezzeria, insieme a dettagli come la poltrona sospesa in vimini verniciato, ci portano per un attimo indietro di qualche decennio, agli anni ’70.

Brillante e organico risulta il design della scala in resina e legno con sottile corrimano in ferro sottoilluminato. Come una freccia che indica la direzione, il corrimano rompe le tela candida della parete, così come, al piano superiore, i cavi neri delle luci tracciano un disegno sui soffitti bianchi, mentre la ringhiera nera verticale completa l’alternanza optical. Nella zona notte, il concetto del design al servizio della quotidianità torna con evidenza nella scelta di dedicare ampio spazio alla lavanderia, estremamente razionale nella sua funzionalità ed equipaggiata di ogni dotazione necessaria.
La zona notte rispecchia una visione orientata alla massima fruibilità degli ambienti, al piacere di vivere di casa non solo nei suoi aspetti estetici ma anche nella sua funzionalità. Per questo era importante dedicare particolare attenzione alle zone di servizio come la lavanderia, razionale ed efficiente.