LO SPETTACOLO INTORNO A NOI - Martina Design

LO SPETTACOLO INTORNO A NOI

Vivere e partecipare alle emozioni, affacciati sul mondo

Nell’appartamento ai piani alti di un edificio saluzzese costruito nei primi anni del nuovo millennio, gli ambienti erano stretti e le zone d’ingresso anguste e scure, ma la vista a 360 gradi sulla città vecchia, sulla collina e sul Monviso meritava una rivoluzionaria ridistribuzione degli spazi.

L’obiettivo del progetto portato a termine in collaborazione con l’Architetto Nevio Maero era chiaro da subito: fare dell’affaccio su un’ampia piazza cittadina, una fonte di luce naturale e il punto forte di un’ariosa zona giorno, abbattendo alcune delle partizioni interne e creando una lunga parete di finestre basculanti su due file. Il cuore della casa è dunque l’open space in cui lo skyline saluzzese e il paesaggio prealpino scandiscono il trascorrere delle ore in uno spettacolo dal vivo di cui godere giorno e notte.

L’affaccio su una piazza dai piani alti di un edificio è uno spazio ampio che spalanca i confini dell’immaginazione. L’infilata di vetrate con apertura basculante e il panorama che si apre sulla città sono elementi totalizzanti.

Il living e la cucina, senza divisioni, si sviluppano su uno sfondo bianco e puro, integrandosi l’un l’altra attraverso la scelta di arredi minimal, dal design pulito e dai toni chiari, per una rassicurante sensazione di benessere amplificata dalla luce naturale. Il pavimento in rovere, le pannellature in vetro, la macchia di colore limitata a pochi dettagli, come le poltrone pronte ad accogliere lo “spettatore” alle finestre, definiscono uno spazio borghese ma intimo e avvolgente.

La zona notte – due camere singole, una matrimoniale e due bagni – sfrutta gli spazi in altezza attraverso armadiature continue, ante scorrevoli, pannellature in rovere e porte in vetro e mascherate. Qui il ritmo è scandito dall’alternanza tra il candore del bianco, il calore del legno e i dettagli scuri, nello stesso sapiente gioco di rimandi che disegna l’area giorno.

La luce non incontra ostacoli e avvolge ogni cosa proiettando ombre e forme. Tutto si permea di una sensazione calda e l’effetto logico delle linee razionali si smorza.

Nell’appartamento ai piani alti di un edificio saluzzese costruito nei primi anni del nuovo millennio, gli ambienti erano stretti e le zone d’ingresso anguste e scure, ma la vista a 360 gradi sulla città vecchia, sulla collina e sul Monviso meritava una rivoluzionaria ridistribuzione degli spazi.

L’obiettivo del progetto portato a termine in collaborazione con l’Architetto Nevio Maero era chiaro da subito: fare dell’affaccio su un’ampia piazza cittadina, una fonte di luce naturale e il punto forte di un’ariosa zona giorno, abbattendo alcune delle partizioni interne e creando una lunga parete di finestre basculanti su due file. Il cuore della casa è dunque l’open space in cui lo skyline saluzzese e il paesaggio prealpino scandiscono il trascorrere delle ore in uno spettacolo dal vivo di cui godere giorno e notte.

L’affaccio su una piazza dai piani alti di un edificio è uno spazio ampio che spalanca i confini dell’immaginazione. L’infilata di vetrate con apertura basculante e il panorama che si apre sulla città sono elementi totalizzanti.

Il living e la cucina, senza divisioni, si sviluppano su uno sfondo bianco e puro, integrandosi l’un l’altra attraverso la scelta di arredi minimal, dal design pulito e dai toni chiari, per una rassicurante sensazione di benessere amplificata dalla luce naturale. Il pavimento in rovere, le pannellature in vetro, la macchia di colore limitata a pochi dettagli, come le poltrone pronte ad accogliere lo “spettatore” alle finestre, definiscono uno spazio borghese ma intimo e avvolgente.

La zona notte – due camere singole, una matrimoniale e due bagni – sfrutta gli spazi in altezza attraverso armadiature continue, ante scorrevoli, pannellature in rovere e porte in vetro e mascherate. Qui il ritmo è scandito dall’alternanza tra il candore del bianco, il calore del legno e i dettagli scuri, nello stesso sapiente gioco di rimandi che disegna l’area giorno.

La luce non incontra ostacoli e avvolge ogni cosa proiettando ombre e forme. Tutto si permea di una sensazione calda e l’effetto logico delle linee razionali si smorza.