Etereo ed eterno femmineo - Martina Design

Etereo ed eterno femmineo

Le tracce della storia come specchio di sé

Pieno centro di una cittadina medievale e due appartamenti da integrare tra loro all’ultimo piano di un palazzo d’epoca. Disposizione, luminosità, unicità della location ed elementi decorativi suggeriscono un percorso che parte dall’area nobile (zona giorno e una camera da letto) per arrivare, oltre tre gradini, al resto della zona notte.
Lungo questo passaggio il recupero dell’identità storica si fa filo conduttore secondo un’interpretazione rispettosa, ma anche innovativa e al servizio di un’elegante sensibilità femminile.

All’ingresso, il colpo d’occhio sulle volte è folgorante: la loro scansione ritmica in corrispondenza di cucina, sala da pranzo e salotto svela tutta l’autenticità cromatica di un restauro filologico. Sono tele grezze che esigono il giusto spazio “espositivo”: per questo si presentano incorniciate da un fascio di luce continuo, grazie alla retroilluminazione del profilo sottovolta.

Gli arredi si integrano con l’ambiente valorizzandolo e la scelta delle linee rigorose di cucina, sala da pranzo e salotto non va intesa come via di mezzo o come compromesso. Emerge infatti una personalità decisa e avvolgente, con elementi d’arredo realizzati ad hoc, evidenti richiami al passato – come il lampadario della sala da pranzo – e il camino dal design bifronte che dialoga tra una zona e l’altra e tra presente e passato.

A definire il quadro, la delicatezza cromatica della cucina che, costruita tra colonne, isola centrale e pavimenti in gres porcellanato dal sapore vintage, merita da sola tutte le attenzioni.

La cucina è uno dei punti forti dell’open space. Tutto parla il linguaggio dell’innovazione funzionale ma raffinata, come il blocco colonne – un’unica entità operativa che nasconde le funzioni; il rivestimento di ultima generazione, elegante e morbido al tatto; il lavello monolitico e le vetrinette incassate nella parete e illuminate con un effetto quasi teatrale.

La quarta delle volte, che ricade nella zona notte, ospita la camera da letto destinata alla figlia della proprietaria. Inizia la seconda parte del percorso verso una dimensione più intima, dove il dedalo di spazi è risolto nella dominanza del bianco e dei toni caldi del pavimento, ma non senza originalità. La funzionalità qui è in primo piano, con una cabina armadio in parte aperta e in parte chiusa, una lavanderia e la quinta a specchio tra la testiera del letto e l’armadio nella camera, all’insegna della dilatazione degli spazi. Ma il tutto è personale e creativo, come la scelta dei grandi quadri a tema femmineo, i punti di colore come la parete corallo in bagno, l’illuminazione minimale e mai scontata e il soffitto in travi dipinti di bianco della camera principale. Chicca finale: il terrazzino tra i tetti con la cucina estiva ricavata in un piccolo locale antistante.

Nulla è lasciato al caso eppure tutto parla di spontaneità, delicatezza, naturale senso artistico, ma senza sbavature né eccessi, come espressione di una spiccata sensibilità femminile.

I grandi quadri a tema femminile, oltre a essere ampi fondali che aprono all’immaginazione, contribuiscono all’integrazione tra gli spazi con la loro presenza sia nella zona nobile sia nelle camere.

Pieno centro di una cittadina medievale e due appartamenti da integrare tra loro all’ultimo piano di un palazzo d’epoca. Disposizione, luminosità, unicità della location ed elementi decorativi suggeriscono un percorso che parte dall’area nobile (zona giorno e una camera da letto) per arrivare, oltre tre gradini, al resto della zona notte.
Lungo questo passaggio il recupero dell’identità storica si fa filo conduttore secondo un’interpretazione rispettosa, ma anche innovativa e al servizio di un’elegante sensibilità femminile.

All’ingresso, il colpo d’occhio sulle volte è folgorante: la loro scansione ritmica in corrispondenza di cucina, sala da pranzo e salotto svela tutta l’autenticità cromatica di un restauro filologico. Sono tele grezze che esigono il giusto spazio “espositivo”: per questo si presentano incorniciate da un fascio di luce continuo, grazie alla retroilluminazione del profilo sottovolta.

Gli arredi si integrano con l’ambiente valorizzandolo e la scelta delle linee rigorose di cucina, sala da pranzo e salotto non va intesa come via di mezzo o come compromesso. Emerge infatti una personalità decisa e avvolgente, con elementi d’arredo realizzati ad hoc, evidenti richiami al passato – come il lampadario della sala da pranzo – e il camino dal design bifronte che dialoga tra una zona e l’altra e tra presente e passato.

A definire il quadro, la delicatezza cromatica della cucina che, costruita tra colonne, isola centrale e pavimenti in gres porcellanato dal sapore vintage, merita da sola tutte le attenzioni.

La cucina è uno dei punti forti dell’open space. Tutto parla il linguaggio dell’innovazione funzionale ma raffinata, come il blocco colonne – un’unica entità operativa che nasconde le funzioni; il rivestimento di ultima generazione, elegante e morbido al tatto; il lavello monolitico e le vetrinette incassate nella parete e illuminate con un effetto quasi teatrale.

La quarta delle volte, che ricade nella zona notte, ospita la camera da letto destinata alla figlia della proprietaria. Inizia la seconda parte del percorso verso una dimensione più intima, dove il dedalo di spazi è risolto nella dominanza del bianco e dei toni caldi del pavimento, ma non senza originalità. La funzionalità qui è in primo piano, con una cabina armadio in parte aperta e in parte chiusa, una lavanderia e la quinta a specchio tra la testiera del letto e l’armadio nella camera, all’insegna della dilatazione degli spazi. Ma il tutto è personale e creativo, come la scelta dei grandi quadri a tema femmineo, i punti di colore come la parete corallo in bagno, l’illuminazione minimale e mai scontata e il soffitto in travi dipinti di bianco della camera principale. Chicca finale: il terrazzino tra i tetti con la cucina estiva ricavata in un piccolo locale antistante.

Nulla è lasciato al caso eppure tutto parla di spontaneità, delicatezza, naturale senso artistico, ma senza sbavature né eccessi, come espressione di una spiccata sensibilità femminile.

I grandi quadri a tema femminile, oltre a essere ampi fondali che aprono all’immaginazione, contribuiscono all’integrazione tra gli spazi con la loro presenza sia nella zona nobile sia nelle camere.