Alla fermata della birra - Martina Design

Alla fermata della birra

Il fermento dell’aggregazione

Un luogo di incontro e di aggregazione. Il concetto di locale birreria è connesso al piacere della socialità che accompagna il consumo della bevanda. E il momento della compagnia dopo una lunga giornata di lavoro ha bisogno del giusto ambiente, rilassante ma anche stimolante, che solletichi l’immaginazione. Lo spazio andava snaturato del vecchio utilizzo a showroom, ma presentava i migliori presupporti per la nuova destinazione d’uso: una posizione di passaggio, il facile accesso, lo spazio ampio.

Un ambiente spazioso utilizzato come showroom si trasforma in un locale birreria: un luogo di socialità per eccellenza dove tutto, o quasi, è allusione ferroviaria, a partire dal binario “tridimensionale” che parte dall’ingresso per arrivare all’interno passando per il soffitto.

Il nome stesso del locale invitava all’allusione ferroviaria, pertanto l’architettura delle stazioni di primo Novecento ha ispirato lo studio del concept. La dominanza del nero e dell’antracite che si ritrova nel pavimento in calcestruzzo, nelle strutture in ferro, nelle vetrate dai profili sottili e in molte parti del bancone è un richiamo agli ambienti ferroviari vintage, con esplicite contaminazioni legate all’industrial style. In particolare, la vetrata che nasconde la zona cucina disegnando una trama a rettangoli, ricorda gli infissi di spazi industriali di inizio secolo scorso o verande di altri tempi, così come la teoria di listelli e assi lignei orizzontali, presente sia sui lunghi tavoli comuni sia sulla struttura del bancone. Anche nel disimpegno torna il legno che, tracciando un binario continuo e “tridimensionale”, parte dal lato interno e arriva idealmente all’esterno di fronte all’entrata, passando per il soffitto. Il legno crea con il ferro la giusta alternanza di materiali, che si rincorrono tra loro parlando un linguaggio attualissimo, al passo con i tempi, come deve essere il locale.

Intuitiva e brillante la soluzione elaborata per ricavare il disimpegno, costituito da due pareti in vetro ad angolo retto, dove sul lato lungo e più visibile, il tratto bianco serigrafato simula, con le sue linee stilizzate, l’ingresso in biglietteria. L’effetto, di grande impatto, si manifesta di giorno ma soprattutto la sera, quando le luci a bulbo riflettono i toni del verde irradiandolo in molti punti del locale: omaggio doveroso all’Irlanda, patria dei pub e terra di grandi produzioni brassicole.

La continua rincorsa tra ferro e legno nelle citazioni industrial e nelle suggestioni ferroviarie produce una scenografia complessiva originale, creativa, dal lessico contemporaneo, ma allo stesso tempo distensiva.

Un luogo di incontro e di aggregazione. Il concetto di locale birreria è connesso al piacere della socialità che accompagna il consumo della bevanda. E il momento della compagnia dopo una lunga giornata di lavoro ha bisogno del giusto ambiente, rilassante ma anche stimolante, che solletichi l’immaginazione. Lo spazio andava snaturato del vecchio utilizzo a showroom, ma presentava i migliori presupporti per la nuova destinazione d’uso: una posizione di passaggio, il facile accesso, lo spazio ampio.

Un ambiente spazioso utilizzato come showroom si trasforma in un locale birreria: un luogo di socialità per eccellenza dove tutto, o quasi, è allusione ferroviaria, a partire dal binario “tridimensionale” che parte dall’ingresso per arrivare all’interno passando per il soffitto.

Il nome stesso del locale invitava all’allusione ferroviaria, pertanto l’architettura delle stazioni di primo Novecento ha ispirato lo studio del concept. La dominanza del nero e dell’antracite che si ritrova nel pavimento in calcestruzzo, nelle strutture in ferro, nelle vetrate dai profili sottili e in molte parti del bancone è un richiamo agli ambienti ferroviari vintage, con esplicite contaminazioni legate all’industrial style. In particolare, la vetrata che nasconde la zona cucina disegnando una trama a rettangoli, ricorda gli infissi di spazi industriali di inizio secolo scorso o verande di altri tempi, così come la teoria di listelli e assi lignei orizzontali, presente sia sui lunghi tavoli comuni sia sulla struttura del bancone. Anche nel disimpegno torna il legno che, tracciando un binario continuo e “tridimensionale”, parte dal lato interno e arriva idealmente all’esterno di fronte all’entrata, passando per il soffitto. Il legno crea con il ferro la giusta alternanza di materiali, che si rincorrono tra loro parlando un linguaggio attualissimo, al passo con i tempi, come deve essere il locale.

Intuitiva e brillante la soluzione elaborata per ricavare il disimpegno, costituito da due pareti in vetro ad angolo retto, dove sul lato lungo e più visibile, il tratto bianco serigrafato simula, con le sue linee stilizzate, l’ingresso in biglietteria. L’effetto, di grande impatto, si manifesta di giorno ma soprattutto la sera, quando le luci a bulbo riflettono i toni del verde irradiandolo in molti punti del locale: omaggio doveroso all’Irlanda, patria dei pub e terra di grandi produzioni brassicole.

La continua rincorsa tra ferro e legno nelle citazioni industrial e nelle suggestioni ferroviarie produce una scenografia complessiva originale, creativa, dal lessico contemporaneo, ma allo stesso tempo distensiva.